Se stai leggendo queste righe è perché probabilmente ti sei incuriosito su cosa ho utilizzato per scrivere l’articolo su “Come scegliere gli strumenti di marketing digitale” e volevi approfondire l’argomento. Ma partiamo dallo strumento che ho usato per scrivere quell’articolo: Chat GPT.
Indice dell’articolo
Che cos’è Chat GPT?
È una chat basata sul linguaggio naturale umano (Natural Language Understading – NLU) che utilizza ed elabora una enorme mole di dati per fornire risposte a domande (no, non cerca su Google o su Wikipedia le risposte se è questo quello che pensi 😉). Nel momento in cui scrivo chat GPT, al quale hanno accesso liberamente tramite iscrizione, è basato su 15 miliardi di parametri. La versione di Chat GPT-3 invece, al quale hanno accesso chi paga un abbonamento, è basata su 175 miliardi di parametri.
Per capire bisogna solo provare a interrogarla facendo le domande più disparate. Le risposte sono davvero esaustive, ben scritte (in un italiano che vedo raramente scritto così corretto ed elegante) e ben argomentate. In una stessa chat ha la capacità di seguire la conversazione, cioè fare come noi umani, tenere a mente gli argomenti che sono stati detti in precedenza.
Ho trovato una capacità sorprendente di contestualizzazione di uno specifico argomento senza darle troppe informazioni. Per esempio le ho chiesto se conosce le leggi italiane e in particolar modo l’art. 18, senza specificare che si trattasse di quello relativo al licenziamento. Di articoli 18 nelle nostre leggi ce ne sono a migliaia ma ha saputo lo stesso centrare l’argomento sul licenziamento del lavoro.
L’articolo scritto con Chat GPT
Come sono riuscita a far scrivere l’articolo che hai appena letto? Gli ho semplicemente fatto una prima domanda: “Ciao. Vorrei che mi aiutassi a trovare degli argomenti per scrivere sul blog sul digital marketing però rivolti a persone che non lavorano del digital marketing. Cosa mi proponi?”. Ecco la sua risposta:
Ho proseguito la conversazione chiedendogli se riusciva a scrivere un articolo di almeno 800 parole sull’argomento che aveva indicato al punto 6.
Per limitazioni di lunghezza di testo imposti dalla chat, il testo si ferma a un certo punto. Ma è bastato scrivergli di continuare a scrivere l’articolo per alcune volte per poter avere tutto il testo fatto.
Lo ripeto in modo che sia assolutamente chiaro: non voglio ingannarti e su questo blog non troverai articoli scritti con l’AI (ad ogni modo si intuisce abbastanza bene il mio stile di scrittura e il suo), ma metterti di fronte a uno scenario completamente nuovo e che – per certi versi – può creare un certo smarrimento e confusione.
Ora tutti possono accedere a Chat GPT e ottenere delle risposte facendo le DOMANDE GIUSTE. La chiave sta proprio nella domanda (in fondo non è sempre stato così?).
Questo avrà dei risvolti incredibili sul lavoro del digital marketing (ma non solo ovviamente):
- Da un lato potremmo vedere la creazione di contenuti da parte di persone non oneste con l’unico scopo di acchiappare link;
- Dall’altro le persone comuni possono affidarsi a Chat GPT per ottenere delle buone informazioni, abbastanza dettagliate.
Una rivoluzione ci sarà sicuramente nel settore, probabilmente la scrittura di un blog – se non particolarmente di nicchia e di settore – subirà un netto calo, questo perché le persone cominceranno ad interrogare l’AI per le proprie domande e troveranno in modo immediato, senza dover scorrere decine di link, le risposte. Non avrà più senso la duplicazione dei contenuti su tematiche più o meno sempre quelle (come accade proprio nel web marketing).
Cosa fa la differenza tra Chat GPT e un professionista?
La capacità di analisi del singolo caso.
Come già lo dice proprio lui nell’articolo che hai letto, ogni azienda, ogni business, è diverso ed è quindi difficile generalizzare e offrire una soluzione valida per tutti. Il valore differenziante di un bravo professionista sarà quello di proporre la soluzione adatta allo specifico caso e quella capacità (almeno per il momento) non è una cosa che può fornire un’intelligenza artificiale.
Come scoprire che un contenuto è stato scritto da una AI?
Il vero problema sta proprio qui: con i propri mezzi personali diventa molto difficile scoprirlo. Google sta correndo ai ripari con i propri algoritmi per individuare e colpire con la propria scure del ranking (cioè la votazione che da per essere ai primi posti dei motori di ricerca) i contenuti realizzati con una AI. Dall’altro abbiamo già i primi strumenti, come scritto in questo articolo su Wired su GPTZero, un’app creata da Edward Tian, studente di informatica ed ex data journalist per la BBC, che aiuta a distinguere un testo scritto dall’AI. L’app è in versione beta.
Più difficile sarà per immagini e video: come riuscire a distinguere tra uno vero e uno fatto con l’AI? Ma cosa significa “vero” e “reale”?
Altre applicazioni dell’AI
Chat GPT per lo studio? Ebbene, io credo che gli studenti di tutto il mondo abbiamo fatto una standing ovation per il suo arrivo. Può praticamente far tutto al posto dello studente. Se può all’inizio far sorridere, di certo non è una buona cosa: uno studente ha bisogno di imparare da sé i concetti ed assimilarli, non può delegare lo studio e la risoluzione dei problemi ad altri. L’uso indiscriminato può davvero determinare uno scenario assurdo: l’impoverimento culturale e intellettuale di buona parte delle persone, specialmente di quelle che hanno maggiori difficoltà. Si potrebbe avviare una regressione dell’umanità o una manipolazione delle masse ancora più profonda (come predetto anche da Günther Anders in “L’uomo è antiquato.”, 1956).
Altra interessante applicazione della quale si ne sta parlando molto in questi giorni è donotpay.com, l’avvocato robot basato sull’AI. Grazie all’accesso alle leggi e ai casi precedenti e alla sua capacità di leggere e comprenderne il contesto, è stato in grado di difendere un umano in un processo (puoi leggere l’articolo che parla del primo caso di difesa di un umano).
Altra applicazione interessante è quella che genera immagini in base al testo che viene fornito: è Midjourney.com.
Ecco un elenco di altre applicazioni con l’AI (ma ce ne sono ancora di più):
- DALL·E 2 (openai.com) genera immagini da un testo
- Copy.ai: Write better marketing copy and content with AI: genera contenuti di testo
- Waymark, AI Video Creator: genera video con l’AI
- Notion AI: genera newsletter
- Tome – The AI-powered storytelling format: in versione beta genera presentazioni
- PersonaCardAI | Find your top 3 personas profiles: genera buyer personas dal CRM
Come iscriversi a chat GPT
[Aggiornamento del 15 febbraio 2023]
Per iscriversi a chat GPT è necessario accedere al portale di Open AI dedicato: https://chat.openai.com/ inserire la mail che si desidera usare, una password e un numero di cellulare per la verifica.
Chat GPT non funziona
La versione free di chat GPT, visti i numerosi accessi, è spesso offline, per cui risulta inutilizzabile. Per ovviare a ciò c’è, dal 1° febbraio 2023, la versione a pagamento (ChatGPT Plus) a circa 20$ al mese con in più una maggiore velocità di risposta, accesso prioritario a novità e miglioramenti.
Conclusioni
Il 2023 sarà l’anno dell’intelligenza artificiale e influenzerà di molto il modo in cui lavoreremo (per fortuna il bla bla bla sul metaverso, di cui si è tanto speso nel 2022, verrà presto oscurato). Potremmo di certo utilizzarlo per darci una mano, semplificare dei processi automatici, ma starà a noi usarlo con saggezza e, soprattutto, a saper comprendere quello che ci viene restituito come risposta.
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