Il canale WhatsApp ha fatto la prima comparsa a giugno 2023, nato per cercare di seguire la scia dei canali Telegram. Sono uno strumento omnidirezionale, completamente diverso dai gruppi e con un livello di privacy maggiore. Sono uno strumento alternativo o di completamento alla propria comunicazione, diventando uno strumento interessante se usato in maniera strategica. Ma come si apre un canale e a chi può essere utile?
Indice
Cos’è un canale WhatsApp
Un canale WhatsApp è un modo per poter trasmettere messaggi di testo, foto, video, sondaggi al pubblico a chi decide di iscriversi. È necessario quindi che una persona si iscriva al canale per poter ricevere i nostri messaggi e la cosa importante di questa modalità (una delle più interessanti direi) è la privacy: come gestore del canale io non vedrò i numeri di telefono delle persone iscritte (a meno che io non le abbia in rubrica) e chi si iscrive al canale non vede i numeri di telefono degli altri partecipanti (a differenza quindi dei famigerati gruppi!). L’unica cosa che vedrò è il numero di persone iscritte.
Gli elementi fondamentali da conoscere
I canali sono sempre in modalità pubblica (a differenza dei canali Telegram che possono anche essere impostati in modalità privata con codice di accesso), cioè chiunque può trovarli e leggere i messaggi degli ultimi 30 giorni. Quindi la visibilità dei messaggi è di 30 giorni. L’amministratore è responsabile del canale e di quello che viene pubblicato che deve rispettare le linee guida. È possibile anche aggiungere amministratori.
Attualmente una canale viene ricercato e trovato attraverso il nome solo se è associato a un account verificato. Se un account non è verificato è possibile condividere l’accesso al canale attraverso un link di condivisione del canale.
Su un canale si può gestire l’utilizzo o meno delle emoji nei messaggi: questa opzione è selezionabile nelle “Impostazioni canale”.
I canali si vedono cliccando sul pulsante “Aggiornamenti”, nella stessa sezione dove si possono vedere gli aggiornamenti di stato delle persone che abbiamo in rubrica.
Altra cosa da sapere è che come utente è possibile ricevere una notifica sonora o in alternativa solo visiva, dell’arrivo di nuovi messaggi dai canali dove ci si è iscritti.
Ma un canale è come una lista Broadcast?
Assolutamente no! È molto meglio. Ecco le fondamentali differenze:
- In una lista Broadcast, per inviare messaggi, dobbiamo conoscere i numeri di telefono dei nostri destinatari, quindi una lista è rivolta a un target più intimo.
- Chi riceve i messaggi da una lista Broadcast può rispondere al mittente.
Una lista, proprio per il nome che porta, è sostanzialmente una lista di numeri di telefoni presenti in rubrica, un modo veloce per comunicare un messaggio a un gruppo specifico di persone. Condizione sine qua non è che dobbiamo quindi essere in possesso di quei numeri e avere autorizzazione ad usarli a scopi commerciali. Per questo motivo io sconsiglio vivamente di usare la lista Broadcast per la tua attività. Ho notato che i negozi utilizzano spesso questa modalità, diciamo che sarebbe meglio usarla con clienti affezionati e avere sempre e comunque l’autorizzazione scritta all’uso del numero di telefono.
Altro punto: un canale non è un gruppo.
Come si usa un canale WhatsApp
Entriamo nel vivo dell’utilizzo: come si usa un canale? Creatività è la parola d’ordine per creare messaggi coinvolgenti e interessanti per chi li legge.
Per prima cosa è scegliere il nome del proprio canale, aggiungere una foto e la descrizione del canale. In ogni messaggio è possibile:
- Aggiungere foto e video dalla propria libreria o direttamente dalla fotocamere
- Aggiungere gif animate
- Creare sondaggi
- Formattare testo e inserire emoji a proprio piacimento
- Si possono anche inserire link che portano a una risorsa esterna (ma non collegamenti ipertestuali)
Al momento non è possibile – a differenza dei canali Telegram – programmare i messaggi.
Se usato con strategia può diventare uno strumento potente, l’importante è non abusare dell’attenzione del proprio pubblico, siamo sempre nella sfera privata di una persona, in un sistema di messaggistica già bersagliato di altri messaggi privati. Per me vale sempre questa regola: pochi contenuti ma di valore!
Così come sui social e nel blog, l’importante è non creare dei blocchi di testo, spaziare i paragrafi l’uno dall’altro, esprimendo un concetto alla volta, usare emoji per definire il contesto della frase e dare un aspetto più colorato.
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A chi è rivolto
Ma a chi è adatto il canale WhatsApp? A chiunque abbia bisogno di comunicare in modo immediato e con costanza delle informazioni. Dalle istituzioni pubbliche – è presente con un suo canale il Ministero della Difesa, l’Agenzia delle Entrate, il Comune di Bologna e molti altri ancora – ad aziende private, negozi, liberi professionisti, associazioni culturali e sportive.
Quindi largo alla fantasia e alla creatività con un occhio sempre attento a:
- Non approfittare troppo dell’attenzione dei nostri utenti: pochi messaggi, ben scelti e interessanti;
- Preparare un piano editoriale di pubblicazione
- Prova diversi formati di messaggio per capire il tasso di gradimento (magari utilizzando i sondaggi)
- Se ritieni necessario, seleziona le emoji che possono essere utilizzate dagli utenti nelle reazioni ai messaggi che pubblichi.
Differenze tra canale WhatsApp e canale Telegram
Tra canale WhatsApp e canale Telegram ci sono molte differente, d’altronde Telegram ha una più lunga esperienza rispetto a WhatsApp sulla gestione del servizio.
In sostanza è che Telegram è molto più performante rispetto a WhatsApp e si possono fare molte più cose:
- Con più di 100 follower sono presenti delle statistiche molto utili per capire le performance
- Il link di condivisione è personalizzabile
- Aggiungere un gruppo per i commenti correlato
- Decidere se il canale è pubblico o privato e, in quest’ultimo caso, decidere dei codici di accesso
- Organizzare delle dirette
- Si possono programmare i messaggi
- L’app desktop di Telegram è fatta decisamente meglio
Sì, lo so, io sono decisamente a favore del gruppo Telegram, ma per quanto mi stia simpatico la realtà è che WhatsApp è utilizzato da molte più persone.
Il punto a vantaggio è che un canale WhatsApp è decisamente più facile da gestire, anche per chi è alle prime armi.
Take Away
Un canale WhatsApp è davvero uno strumento utile e potente ma da usare con attenzione: non roviniamolo come è stato fatto con le newsletter che hanno invaso le nostre caselle postali.
Se hai un’attività, un’organizzazione no-profit o un’Istituzione pubblica e vuoi coinvolgere il tuo pubblico e avvisarlo con tempestività delle attività che organizzi, allora aprire un canale WhatsApp è la scelta giusta: non ti resta che provare!
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