Il mondo del marketing digitale è diventato nel corso del tempo molto complesso. Sono nate diverse figure dedicate, specializzate e verticali su importanti tematiche sempre nell’ambito digital. Questo ha generato molta confusione nelle persone che non operano abitualmente in questo settore, tanto da non sapere effettivamente a quali figure rivolgersi. In questo articolo spiego con chiarezza chi è il Social Media Manager, cosa fa e come scegliere il migliore per le proprie esigenze.
Indice dei contenuti
1. Chi è il Social Media Manager
Il Social Media Manager è una figura complessa, che richiede diverse competenze trasversali e di essere costantemente al passo con i grandi mutamenti continui delle piattaforme social. Un professionista non diventa Social Media Manager dall’oggi al domani, ha bisogno di aver maturato molte esperienze, quindi attenzione a chi vi trovate davanti.
Le attività di cui si occupa – da solo o in team – sono diverse: creazione delle pagine social, gestione delle stesse attraverso la moderazione dei commenti e l’interazione, creazione dei contenuti, monitoraggio degli insight (cioè le statistiche di visualizzazione e di coinvolgimento del proprio pubblico), l’aumento dei followers, la promozione a pagamento.
2 Cosa fa il Social Media Manager
All’interno di un’azienda – o come libero professionista – il Social Media Manager si occupa principalmente di seguire il digital marketing, prendendo le decisioni opportune che seguano gli obiettivi di comunicazione decisi in azienda.
Prima di iniziare ogni attività, il Social Media Manager deve sviluppare un piano di marketing digitale del brand per capire poi cosa è meglio fare. Il piano di marketing digitale si fonda principalmente su tre parti principali:
- Sviluppo del brand
- Identificazione del target dei clienti
- Impostazione degli obiettivi.
Di seguito vado a spiegarli in dettaglio.
2.2 Capire come sviluppare il brand
Bisogna aver ben chiaro innanzitutto il posizionamento del brand e la sua value proposition (proposta di valore). È una cosa fondamentale che serve a capire su quali canali è meglio orientarsi e quali sono i migliori contenuti da creare.
2.3 Identificare il target dei clienti
Il prodotto e servizio per tutti non esiste. È importante avere chiaro il proprio target – le cosiddette buyer personas – che, con le loro abitudini, ci fanno capire come ci dobbiamo rivolgere, il tono di voce da utilizzare nella comunicazione, quali sono le cose che cercano. Bisogna pensare con la testa dei clienti.
2.4 Impostare gli obiettivi
Senza obiettivi chiari non si va da nessuna parte. Il Social Media Manager li deve identificare da subito, anche attraverso dei specifici test da fare, con cadenze temporali da rispettare. I “Mi Piace” contano poco, l’importante è che ci sia conversione, proprio sugli obiettivi definiti in partenza.
3 Attività del Social Media Manager
Una volta impostati i punti spiegati nel paragrafo precedente, si entra nel vivo del lavoro da svolgere. In particolare il Social Media Manager si occupa di:
- Pianificare una strategia di comunicazione digitale
- Definire un calendario editoriale
- Creare i contenuti
- Curare la brand awareness e la reputazione on line
- Gestire i canali digitali aumentandone il traffico in entrata
- Moderare i commenti e sviluppare una brand community
Solo da questi punti principali si può capire che questa figura deve avere non solo delle competenze tecniche ma anche abilità personali come la creatività e la strategia.
Nel caso in cui sia presente anche un e-commerce o banalmente un sito web da promuovere, le competenze e le attività da svolgere si ampliano ulteriormente, in quanto si deve essere in grado anche di:
- Indentificare e coordinare le figure tecniche che implementino l’interfaccia social con il sito
- Progettare dei percorsi dell’utente – funnel – per aumentare le probabilità di conversione
Per maggiore chiarezza, specifico meglio nel dettaglio alcune attività da svolgere.
3.1 I contenuti
Immagino che sentiate in ogni dove il termine “contenuti”, ma cosa si intende per contenuti? Sui canali digitali essi rappresentano i post da pubblicare ma non solo, anche i reel e le storie ne fanno parte integrante. Per ognuno di loro serve quindi la scrittura di testi efficaci (copy) e il relativo contenuto grafico e video.
Per un lavoro fatto bene, i copy, le grafiche e i video, andrebbero delegati a persone di competenza. Purtroppo sono poche le aziende che si possono permettere questi ulteriori costi e quindi spesso è il Social Media Manager si occupa in prima persona di farlo (ne ho parlato anche in un mio articolo in cui spiego le 5 verità del web marketing e in un altro in cui spiego come scegliere la strategia digitale giusta).
3.2 Calendario editoriale
Non si può pubblicare quando capita, i contenuti seguono un preciso calendario proprio perché dietro c’è una specifica strategia da seguire con costanza. Queste pubblicazioni infatti vanno seguite e studiate nell’analisi dei numeri (insights).
3.3 Brand awareness
Soprattutto nel B2C (Business to Consumer, quello rivolto direttamente ai consumatori), la Brand Awareness e la reputazione online è fondamentale. Troppo spesso ci si dimentica che l’acquisto e l’interazione online è purtroppo abbastanza fredda e veloce: l’utente ha poco tempo da dedicare e segue degli specifici pattern nel scegliere un brand. È la classica finestra che si apre la prima volta e poi si chiude: si deve sempre fare un’ottima figura ed evitare le sbavature. Un buon Social Media Manager deve seguire questo aspetto molto importante che, se non fatto bene, rischia di compromettere tutto il lavoro.
3.4 Promozione a pagamento
Senza un adeguato budget da dedicare alla promozione ormai sono davvero rari i casi in cui si può ancora contare sul genuino passaparola e sul traffico organico (cioè quello naturale, non a pagamento). Non si capisce come ancora la maggior parte delle persone pensi che si possa avere visibilità senza fare pubblicità, i complessi algoritmi presenti nelle piattaforme social non lo permettono. Quindi, se pensate che il vostro Social Media Manager, siccome è pagato, possa fare i miracoli, è meglio che vi ricrediate: definite fin dall’inizio un budget utile per il raggiungimento degli obiettivi.
4 Come scegliere un Social Media Manager
Ora che sapete chi è e soprattutto cosa fa un Social Media Manager, ecco alcune dritte per sceglierlo al meglio e soprattutto per capire se vi serve davvero.
Se il vostro obiettivo è pubblicare dei post ogni tanto, senza uno specifico obiettivo, posso dire già da subito che è meglio risparmiare la risorsa e far da sé. In rete ci sono tantissimi tutorial che spiegano come scrivere dei post e creare qualche grafica. Sappiate però già da subito che, a meno che non siate voi stessi dei Social Media Manager nati, i risultati saranno scarsi (per risultati non intendo il numero dei “Mi Piace” ma delle vere e proprie conversioni). E che soprattutto va dedicato del tempo sia per la propria formazione sia per la creazione di testi e grafiche. Il tempo, anche se è il vostro, ha comunque un costo, tenetelo in considerazione.
Se invece pensate di avere degli obiettivi da raggiungere ma nessun budget da dedicare alla promozione, anche in questo caso vorrei farvi sorgere dei dubbi e delle riflessioni sul tipo di attività che volete promuovere. Come ho spiegato più sopra, senza un budget non si va molto lontano.
Nel caso in cui vogliate promuovere la vostra attività e avete del budget, potete optare per due alternative:
- Assunzione di una figura dedicata
- Contattare un professionista esterno.
Quali sono le differenze? A parte il costo, una figura dedicata interna all’azienda ha una maggiore capacità di assorbire quelle che sono le sue caratteristiche e sue peculiarità (specialmente se parliamo di piccole realtà). Ad ogni modo un bravo e serio professionista sarà in grado di percepire l’anima dell’azienda e trasmetterla all’esterno.
In entrambi i casi valutate: gli anni di esperienza e l’eterogeneità delle esperienze svolte in passato.
A volte, se siete in uno specifico settore (come per esempio quello del beauty), potete pensare di rivolgervi a una persona che è verticale sul settore, stando ben attenti che le strategie proposte non siano una fotocopia di quelle fatte ad altri, ma che tengano conto delle peculiarità della propria attività.
Ricordatevi inoltre di una cosa fondamentale: le piattaforme come Facebook, Instagram e Linkedin prevedono la gestione dei permessi di accesso alle pagine aziendali. Evitate di dare password direttamente ma concedete i permessi in base alle attività che il Social Media Manager deve fare.
4.1 Come valutare il preventivo
Quando ricevete un preventivo valutate la corposità e i dettagli inseriti: è a tutti gli effetti un contratto tra le parti che regola il rapporto fra voi e il professionista (preventivi risicati a una paginetta meglio lasciarli perdere). Verificate se è presente:
- Un’analisi preventiva dello stato di fatto
- Numero dei post che si andranno a fare (anche se qualcuno può storcere il naso su questo punto perché non ritiene corretto essere pagato “un tanto al chilo”)
- Frequenza di pubblicazione
- Se sono comprese le grafiche e i video
- Se è compresa la moderazione di commenti e messaggi
- Le piattaforme gestite
- Eventuali revisioni dei post
Spero con questo articolo di aver fatto maggiore chiarezza su questa figura.
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